Il contesto territoriale

La struttura demografica

Il rione di Canova consiste in un’area non esattamente identificabile, nè dal punto di vista fisico territoriale, nè da quello amministrativo, e neppure da quello più strettamente parrocchiale. Il Polo sociale propende per una definizione che consiste nel circondario costituito da Via Paludi, Via Bolzano N° dispari, Via della Canova, Via Giarrette, Via Bassa, Via Avisio. Il quartiere ha subito negli anni una crescita demografica rilevante, che ha portato la popolazione dalle 500 unità degli anni sino a sfiorare le 3500 unità. Altro concomitante fenomeno è il rilevante particolare afflusso di stranieri, che pone Canova al primo posto nelle statistiche che lo riguardano, come sintetizzato sotto.

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La crescita è stata anche accompagnata da un importante aumento dell’età della popolazione, che viene misurato mediante specifici indicatori, peraltro disponibili sino al livello di circoscrizione e che concernono l’età media della popolazione (circoscrizione: 40 anni – comune di Trento: 44 anni), nonché l’indice vecchiaia (rispettivamente: 97 e 149%) Si osservava, in una nostra ricerca di qualche anno fa, come dieci anni prima quasi metà popolazione di Canova non superasse i 30 anni, quota che all’epoca era &scesa a circa un terzo. Questa tendenza porta alla ribalta il fenomeno degli anziani soli, che – a livello comunale e tra quelli da 80 anni in su costituiscono quasi il 45%.

Per approfondimenti:

Verso un welfare innovativo di comunità responsabile e solidale

A fronte della riduzione delle risorse disponibili e all’evoluzione dei bisogni è necessario ripensare l’impostazione delle politiche e dei servizi per lo stato sociale.
E’ quanto ha fatto il Comune di Trento, che nel Rapporto sociale 2001-2011 e nel successivo Piano sociale del territorio Val d’Adige 2014 espone delle Linee guida per le proprie politiche sociali,

tra le quali si evidenzia:

  • L’opportunità di partire dai bisogni e l’apertura a una visione dei “problemi sociali di un territorio”, superando l’ottica delle  “problematiche dei singoli casi”
  • L’istituzione dei Poli sociali, con l’assegnazione di un mandato, rivolto all’analisi dei bisogni del territorio, all’attivazione delle reti territoriali e alla collaborazione tra servizi e territorio, alla progettazione di interventi sul territorio e all’attività di informazione, orientamento e promozione
  • Lo sviluppo delle iniziative di sussidiarietà, (assunzione di responsabilità sociale da parte di soggetti del privato sociale, partendo dalla volontà di “prendersi cura” del proprio territorio in collaborazione con gli operatori della pubblica amministrazione).
  • La realizzazione di un welfare di comunità responsabile e solidale(dall’autonoma iniziativa dei soggetti coinvolti verso la partecipazione alla costituzione del sistema integrato dei servizi sociali

 

COINVOLGIMENTI: La promozione di una cittadinanza attiva – Soggetti coinvolti

  • i cittadini e le famiglie,
  • le aziende pubbliche di servizi alla persona,
  • il terzo settore (cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti di patronato, imprese sociali e fondazioni) e organizzazioni sindacali;
  • parrocchie (svolgono quasi tutte attività rivolte a gruppi anziani)

 

Iniziative sociali in atto nell’ambito dei Poli sociali:

A.- TAVOLI DI LAVORO
B.- PROGETTI di aggregazione e socializzazione (promozione di azioni condivise), per la solidarieta’ responsabile, le problematiche dei minori (Gardolo), i centri Giocastudiamo,
C.- Attività di SOSTEGNO SCOLASTICO E DI ANIMAZIONE e aggregazione, gestite da obiettori di coscienza (Canova)
D.- Sostegno ai CIRCOLI ANZIANI (costituisce attualmente lo sforzo più significativo realizzato)
E.- Servizio volontario di pronto intervento telefonico “TELEFONO D’ARGENTO”

Attività sociali

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La volontà è quella di dare uno spazio e un supporto a tutte le donne che vogliano incontrarsi, partendo dalla convinzione che la forza di una comunità stia nei legami positivi. Ed è per questo che ogni venerdì mattina rimangono aperte le porte della sala circoscrizionale in via Paludi, che ospita anche le attività del Centro Giocastudiamo (da qui il titolo del progetto, Donne al Centro); che diventa luogo di scambio e incontro.

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Il progetto “Giocastudiamo“

“Carpe Diem” – Associazione di promozione sociale “Arianna” Cooperativa sociale

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Esperienza di gruppo per affrontare i temi legati alla salute, promuovere il benessere individuale e della comunità, e gli stili di vita

A che gioco giochiamo?

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a Roncafort all’ interno del progetto “GIO.VE“finanziato dai piani di zona Carpe Diem, Comune Trento e Prov. TN

Da sabato 25 ottobre fino alla fine di dicembre sarà possibile portare i bambini dai 6 ai 14 anni presso la sala pubblica si Via Caproni 15, di Roncafort per fare i compiti dalle 10 alle 12

I tavoli di lavoro

Tavolo delle vulnerabilità sociali

Ogni semestre (o a seconda delle necessità), i volontari che aiutano chi è in difficoltà sociale ed economica si incontrano con gli assistenti sociali per fare il punto della situazione e affinare prassi di collaborazione fra organizzazioni e Servizio Sociale.